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Borgo antico, Termoli, CB, Italia
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Sul litorale molisano in passato furono costruite diverse Torrette al fine di creare un sistema difensivo.

Le torri di avvistamento sono, oggi, la più viva testimonianza dei continui attacchi sulla costa, in seguito a periodi di grandi tensioni, scorrerie, guerriglie, basti pensare all’epoca dei Saraceni e dei Turchi che hanno assalito tutta la fascia costiera e al periodo angioino.

Con l’avvicinarsi dei governi, nel passare del potere spesso dispotico delle baronie locali ai poteri centralizzati, si aggiungeva per le popolazioni locali il costante rischio degli attacchi marittimi, elemento questo che avrà un ruolo determinante nella configurazione degli insediamenti e che lascerà traccia alla toponomastica di molti centri molisani.

Nel corso dei secoli, la costruzione delle torri furono incrementate, tanto che in epoca Aragonese, nel 1500, sotto il regno di Carlo I, avvenne la grande opera fortificatoria delle coste meridionali. Il governo assegnava alla difesa costiera un rilevante numero di uomini particolarmente addestrati, i “caporali”, che avevano la qualifica di “castellani” o di “torrieri”, ruolo che si conquistavano solo dopo un accurato esame militare, nel quale si accertava anche la capacità di leggere e scrivere.

In seguito, l’attività di torriere fu svolta anche da abitanti del posto trasformandosi in un mestiere vero e proprio, tramandato da padre in figlio.

Questo contribuì a rendere gradualmente, insieme all’inadeguatezza dei guardiani delle torri, il sistema difensivo sempre meno efficiente, perdendo così la sua funzione prettamente militare.

Le torri si presentano semplici, prive di elementi decorativi, a base quadrata, con un volume a tronco di piramide e con delle buche attraverso cui si lanciavano sassi, pece o altro materiale da difesa contro gli assalitori.

L’interno era costituito da due ambienti sovrapposti, entrambi coperti con volte a botte, si prevedeva nel piano terra la scuderia, nel piano superiore l’armamento. Dal piano terra poteva esserci una scala di collegamento col piano successivo, ma spesso la sua presenza era eliminata per motivi di difesa. In caso di avvistamento del nemico, le segnalazioni alle torri avvenivano attraverso messaggi visivi ed acustici.

Nel tratto costiero, le torri completamente scomparse sono quelle del Trigno e di Campomarino, quelle in stato di rudere sono quelle di Montebello, di Petacciato, del Meridiano; le torri che hanno subito interventi sono quelle del Sinarca e alcune della cinta fortificata di Termoli.

In particolare, quella del Sinarca comunemente detta “Torretta Saracena“, pur restando demanio marittimo, ospita un ristorante.

La Torre del Meridiano è invece situata a circa 250 m dal mare, si caratterizza e differenzia dalle altre torri costiere della zona per una particolarità, ovvero la forma: a base circolare, e non quadrata come vorrebbe il contesto della zona in cui si trova ove tutte le torri di avvistamento presentano base quadrangolare. La denominazione “Torretta del Meridiano” è da ricondurre al luogo di ubicazione dell’edificio, anticamente ritenuto il punto d’incrocio tra il 42º parallelo Nord e il 15 °meridiano Est. All’ingresso del Borgo si innalza la Torretta Belvedere dedicata a Carlo Cappella. Attualmente vi è collocato un Ufficio di informazione turistiche, dedicato quindi all’accoglienza dei turisti. Ciò che rende ancora più interessante la presenza delle Torrette, oltre che per la loro storia, è la splendida e suggestiva veduta del mare che si prospetta agli occhi dei visitatori.

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Borgo antico, Termoli, CB, Italia

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